Come mettere e togliere le lenti a contatto
Computer, televisione e stress hanno abbassato decisamente la vista degli italiani nell’ultimo decennio, rendendo obbligatorio per molti l’uso degli occhiali o delle lenti a contatto, quest’ultime a volte difficoltose da mettere e da togliere. Infatti, mentre gli occhiali sono scomodi da portare a causa del loro peso e delle limitazioni ad una vista a 180°, le lenti a contatto possono non essere tollerate oppure complicate da applicare. Il problema è soggettivo e dipende anche dalla sensibilità dell’occhio. Se siete ancora alle prime armi e impiegate troppo tempo davanti allo specchio, finendo inevitabilmente ad indossare gli occhiali con gli occhi rossi dall’irritazione, leggete qualche consiglio su come mettere e togliere le lenti a contatto.
Mettere ok, ma perché anche togliere le lenti può essere un problema? Ebbene sì, perché bisogna essere molto delicati.
Ma andiamo con ordine: quando mettete le lenti a contatto, per prima cosa tutelate la salute dei vostri occhi lavandovi accuratamente le mani e asciugandole con un panno che non lasci peli (che altrimenti vi ritroverete nell’occhio) , quindi prendetene una, controllate il verso (se mettete la lente rovesciata potrebbe ‘ballarvi’ nel- l’occhio e dare una visione appannata), posizionatela sull’indice della mano opposta all’occhio in cui andrete ad inserirla e..aspettate! Ci sono ora due opzioni: potete mettere e togliere le lenti utilizzando anche una sola mano, ma sarebbe troppo difficile, piuttosto utilizzate l’indice e il medio dell'altra mano per spingere, rispettivamente, la palpebra superiore verso l’alto e quella inferiore verso il basso. Avrete così un’ottima apertura per inserire la lente a contatto. È anche possibile abbassare semplicemente la palpebra inferiore con l’indice, creando però meno spazio. Una volta messa la lente, ruotate l’orbita oculare così da farla sistemare.
Stesso discorso per la rimozione: per togliere le lenti a contatto, lavatevi sempre le mani, aprite l’occhio in uno dei modi indicati sopra e pizzicate la lente con pollice ed indice con molta delicatezza e poi rimuovetela.
(Pubblicato da Alessandra De Angelis il 05/05/2011 in : Salute)
Mettere ok, ma perché anche togliere le lenti può essere un problema? Ebbene sì, perché bisogna essere molto delicati.
Ma andiamo con ordine: quando mettete le lenti a contatto, per prima cosa tutelate la salute dei vostri occhi lavandovi accuratamente le mani e asciugandole con un panno che non lasci peli (che altrimenti vi ritroverete nell’occhio) , quindi prendetene una, controllate il verso (se mettete la lente rovesciata potrebbe ‘ballarvi’ nel- l’occhio e dare una visione appannata), posizionatela sull’indice della mano opposta all’occhio in cui andrete ad inserirla e..aspettate! Ci sono ora due opzioni: potete mettere e togliere le lenti utilizzando anche una sola mano, ma sarebbe troppo difficile, piuttosto utilizzate l’indice e il medio dell'altra mano per spingere, rispettivamente, la palpebra superiore verso l’alto e quella inferiore verso il basso. Avrete così un’ottima apertura per inserire la lente a contatto. È anche possibile abbassare semplicemente la palpebra inferiore con l’indice, creando però meno spazio. Una volta messa la lente, ruotate l’orbita oculare così da farla sistemare.
Stesso discorso per la rimozione: per togliere le lenti a contatto, lavatevi sempre le mani, aprite l’occhio in uno dei modi indicati sopra e pizzicate la lente con pollice ed indice con molta delicatezza e poi rimuovetela.
(Pubblicato da Alessandra De Angelis il 05/05/2011 in : Salute)
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Italiani : un popolo di astigmatici e presbiti. In Italia i potenziali presbiti sono il 69,1% della popolazione, mentre, tra le persone con un difetto visivo, quasi la metà è astigmatica. Se ne è parlato oggi a Milano, nella presentazione di due "consensus paper" su Lenti a contatto - Astigmatismo e Lenti a contatto – Presbiopia, realizzati con il supporto di Ciba Vision, a cura di Luigi Lupelli, docente a contratto all’Università di Roma Tre, e di Nicola Pescosolido, docente di malattie dell’apparato visivo all’Università la Sapienza della Capitale.
Oggi, è stato sottolineato, le lenti a contatto sono in grado di dare una risposta a queste due esigenze visive. Negli ultimi anni sono stati, infatti, realizzati notevoli progressi tecnici, grazie ai quali le lenti a contatto consentono di avere una visione funzionale a tutte le distanze abitualmente utilizzate, per la presbiopia, e di non alterare la percezione visiva, in caso di astigmatismo.
Inoltre, le lenti a contatto per astigmatici e presbiti di ultima generazione vengono realizzate con un materiale innovativo, il silicone idrogel, che lascia passare attraverso la lente una maggiore quantità d’ossigeno rispetto alle lenti a contatto morbide tradizionali.
Mer, 18/05/2011 - 20:34 Fonte : FocusSalute
Italiani : un popolo di astigmatici e presbiti. In Italia i potenziali presbiti sono il 69,1% della popolazione, mentre, tra le persone con un difetto visivo, quasi la metà è astigmatica. Se ne è parlato oggi a Milano, nella presentazione di due "consensus paper" su Lenti a contatto - Astigmatismo e Lenti a contatto – Presbiopia, realizzati con il supporto di Ciba Vision, a cura di Luigi Lupelli, docente a contratto all’Università di Roma Tre, e di Nicola Pescosolido, docente di malattie dell’apparato visivo all’Università la Sapienza della Capitale.
Oggi, è stato sottolineato, le lenti a contatto sono in grado di dare una risposta a queste due esigenze visive. Negli ultimi anni sono stati, infatti, realizzati notevoli progressi tecnici, grazie ai quali le lenti a contatto consentono di avere una visione funzionale a tutte le distanze abitualmente utilizzate, per la presbiopia, e di non alterare la percezione visiva, in caso di astigmatismo.
Inoltre, le lenti a contatto per astigmatici e presbiti di ultima generazione vengono realizzate con un materiale innovativo, il silicone idrogel, che lascia passare attraverso la lente una maggiore quantità d’ossigeno rispetto alle lenti a contatto morbide tradizionali.
Mer, 18/05/2011 - 20:34 Fonte : FocusSalute
TRUCCO PER GLI OCCHI E LENTI A CONTATTO

Usi le lenti a contatto ? Ecco come truccarti gli occhi senza rischi
Se porti abitualmente le lenti a contatto, devi sapere che ci sono alcuni accorgimenti da seguire per il tuo make-up, per evitare che le sostanze contenute nei cosmetici possano provocare danni alla tua salute talvolta anche seri come infezioni, irritazioni e reazioni allergiche.
Innanzitutto è bene inserire la lente nell'occhio prima di iniziare a truccarsi, sia per evitare il contatto diretto sia per far sì che il mascara o l'ombretto non sbavino ; poi è fondamentale scegliere dei prodotti (matite, ombretti, ecc...) ipoallergenici specificamente indicati per occhi sensibili.
Un'altra regola generale da seguire, è quella di non applicare i cosmetici troppo vicino all'occhio e di non usare prodotti grassi che possono dare come spiacevole inconveniente quello di lasciare residui sulla lente.
Preferire inoltre l'ombretto in crema a base acquosa : infatti, non risultando polveroso, i pigmenti colorati non possono entrare nell'occhio e causare pertanto delle spiacevoli irritazioni ; bisogna inoltre tenere conto che i cosmetici, nel corso del tempo (uno-sei mesi), tendono ad "ospitare" forme batteriche e quindi bisogna evitare di usare un mascara che è stato iniziato un anno fa.
Sempre a proposito di mascara, evitare quello di tipo "waterproof" , cioè resistente all'acqua perchè, asciugandosi facilmente, c'è il rischio che qualche frammento finisca nel sacco congiuntivale o peggio sotto la lente, irritando l'occhio ; meglio usare un prodotto idrosolubile che si può facilmente togliere con un semplice struccante per gli occhi.
Non applicare mai l'"eyeliner" sul bordo interno delle palpebre ; meglio usare matite morbide ed evitare prodotti troppo liquidi per il bordo superiore che possono colare facilmente o sporcare le lenti.
Evitare ombretti iridescenti o ad effetto lucido, poichè contengono polveri dorate o argentate che possono essere particolarmente irritanti ; infine ricordarsi sempre di togliere le lenti prima di levarsi il trucco ed usare uno struccante delicato , ipoallergenico e mai alcolico o meglio ancora un prodotto formulato specificamente per occhi e ciglia.
(pubblicato da redazione di notizissime - 14-05-12)
PERICOLO ACANTHAMOEBA PER I PORTATORI DI LENTI A CONTATTO MORBIDE
Acanthamoeba, il parassita presente nell’acqua del rubinetto e delle piscine. A rischio cecità milioni di utilizzatori di lenti a contatto. L’ameba causa dolorose infezioni a chi indossa le lenti a contatto morbide.
Redazione 10 Settembre 2012 (Politicamente Corretto.com)
Gli scienziati dell'Università della Scozia occidentale hanno lanciato un appello ad un uso più attento di questo importantissimo presidio che sono le lenti a contatto. Secondo i ricercatori i portatori di lenti a contatto sono a rischio di un parassita che è stato trovato nell’acqua del rubinetto e nelle piscine : penetra attraverso i bulbi oculari causando cecità.
Il parassita denominato Acanthamoeba è stato trovato nella polvere, in mare e nelle docce e piscine, e milioni di persone sono a rischio in tutto il mondo, tra cui circa 2 milioni di portatori di lenti a contatto in Italia.
Il numero effettivo di infezioni è piccolo ma il trattamento è lungo, doloroso e non completamente efficace, vale a dire che alcuni Italiani restano ciechi ogni anno.
Fiona Henriquez, dell'Università della Scozia occidentale, ha sottolineato che: “È un potenziale problema per chi indossa lenti a contatto”.
Quando la lente è introdotta nell'occhio, l'ameba inizia a farsi strada attraverso la cornea, lo strato esterno del bulbo oculare.
I sintomi sono il prurito agli occhi e lacrimazione, offuscamento della vista, sensibilità alla luce, gonfiore della palpebra superiore ed estremo dolore.
Il trattamento comprende l’utilizzo di collirio inizialmente ogni 20 minuti, giorno e notte ed il ricovero ospedaliero fino a tre settimane. I casi più gravi consistono nel trapianto di cornea.
I consigli per evitare il parassita consistono nel mantenere sempre pulite le lenti con un liquido disinfettante che uccida l'ameba e nel sostituirle in modo regolare.
La British Contact Lens Association raccomanda, a chi indossa le lenti a contatto durante il nuoto, di usare gli occhialini e sotto la doccia gli occhi devono essere chiusi ermeticamente.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ormai siamo di fronte ad un vero e proprio "esercito" di portatori di lenti a contatto, come conferma una recente indagine condotta da Nextplora per la Società Oftalmologica Italiana (SOI): dei circa due milioni di portatori di lenti a contatto correttive due terzi sono donne tra i 25 e i 34 anni, e più o meno lo stesso numero di portatori preferisce lenti quindicinali o addirittura mensili, che ovviamente necessitano di maggiori cure e attenzioni di quelle usa e getta giornaliere. Quattro su cinque non le curano come dovrebbero, andando incontro a problemi anche invalidanti e, qualche volta, irreversibili.
Troppa leggerezza e superficialità nelle norme igieniche necessarie per un corretto uso delle lenti a contatto. Soprattutto tra i più giovani, con grave rischio di andare incontro a gravi lesioni fino al trapianto della cornea. Quindi il nostro intervento è dettato dalla necessità di richiamare i più giovani ad un uso meno scorretto e disattento delle lenti a contatto: non lavarle con l'acqua corrente ad esempio e non farci il bagno al mare o la doccia, ricordarsi di non usarle di nuovo dopo averle tolte senza prima pulirle con un liquido disinfettante che uccida l'ameba e mettersi gli occhiali al primo disturbo.
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Lascia le lenti a contatto vicino al lavandino
un parassita nella cornea la rende quasi cieca
IL GIORNALE.IT - Angelo Scarano - Gio, 21/05/2015 - 13:16 - C'è un parassita della cornea che può rendere cieco chiunque. Lo sa bene Jessica Greaney, studentessa 26enne dell'Università di Nottingham che è stata costretta a rimanere sveglia e con gli occhi spalancati per ventiquattr'ore consecutive.
Se non lo avesse fatto, il parassita le avrebbe "divorato" la vista.
Come ogni sera, la giovane aveva riposto le lenti a contatto nella soluzione accanto al lavandino del bagno. Si era però dimenticata di chiuderle, esponendole così
a elementi estranei. L'indomani, dopo aver messo le lenti a contatto, Jessica è stata subito sopraffatta da un violentissimo dolore all'occhio. Dal momento che le palpebre si erano gonfiate a dismisura, i medici hanno deciso di fare ulteriori analisi per capire di cosa si trattava. Solo così hanno potuto a stabilire che nel bulbo oculare della 26enne si era insinuata la acanthamoeba, un microscopico vermicello che si nutre della cornea.
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PRESSO OTTICA CARLONI IN VENDITA, ANCHE CON SPEDIZIONE GRATUITA A DOMICILIO, L'UNICA SOLUZIONE DISINFETTANTE PER
LENTI A CONTATTO MORBIDE CHE UCCIDE L'ACANTHAMOEBA AL PREZZO SPECIALE DI €. 10,00 OGNI CONFEZIONE DA 355 ml.
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Redazione 10 Settembre 2012 (Politicamente Corretto.com)
Gli scienziati dell'Università della Scozia occidentale hanno lanciato un appello ad un uso più attento di questo importantissimo presidio che sono le lenti a contatto. Secondo i ricercatori i portatori di lenti a contatto sono a rischio di un parassita che è stato trovato nell’acqua del rubinetto e nelle piscine : penetra attraverso i bulbi oculari causando cecità.
Il parassita denominato Acanthamoeba è stato trovato nella polvere, in mare e nelle docce e piscine, e milioni di persone sono a rischio in tutto il mondo, tra cui circa 2 milioni di portatori di lenti a contatto in Italia.
Il numero effettivo di infezioni è piccolo ma il trattamento è lungo, doloroso e non completamente efficace, vale a dire che alcuni Italiani restano ciechi ogni anno.
Fiona Henriquez, dell'Università della Scozia occidentale, ha sottolineato che: “È un potenziale problema per chi indossa lenti a contatto”.
Quando la lente è introdotta nell'occhio, l'ameba inizia a farsi strada attraverso la cornea, lo strato esterno del bulbo oculare.
I sintomi sono il prurito agli occhi e lacrimazione, offuscamento della vista, sensibilità alla luce, gonfiore della palpebra superiore ed estremo dolore.
Il trattamento comprende l’utilizzo di collirio inizialmente ogni 20 minuti, giorno e notte ed il ricovero ospedaliero fino a tre settimane. I casi più gravi consistono nel trapianto di cornea.
I consigli per evitare il parassita consistono nel mantenere sempre pulite le lenti con un liquido disinfettante che uccida l'ameba e nel sostituirle in modo regolare.
La British Contact Lens Association raccomanda, a chi indossa le lenti a contatto durante il nuoto, di usare gli occhialini e sotto la doccia gli occhi devono essere chiusi ermeticamente.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ormai siamo di fronte ad un vero e proprio "esercito" di portatori di lenti a contatto, come conferma una recente indagine condotta da Nextplora per la Società Oftalmologica Italiana (SOI): dei circa due milioni di portatori di lenti a contatto correttive due terzi sono donne tra i 25 e i 34 anni, e più o meno lo stesso numero di portatori preferisce lenti quindicinali o addirittura mensili, che ovviamente necessitano di maggiori cure e attenzioni di quelle usa e getta giornaliere. Quattro su cinque non le curano come dovrebbero, andando incontro a problemi anche invalidanti e, qualche volta, irreversibili.
Troppa leggerezza e superficialità nelle norme igieniche necessarie per un corretto uso delle lenti a contatto. Soprattutto tra i più giovani, con grave rischio di andare incontro a gravi lesioni fino al trapianto della cornea. Quindi il nostro intervento è dettato dalla necessità di richiamare i più giovani ad un uso meno scorretto e disattento delle lenti a contatto: non lavarle con l'acqua corrente ad esempio e non farci il bagno al mare o la doccia, ricordarsi di non usarle di nuovo dopo averle tolte senza prima pulirle con un liquido disinfettante che uccida l'ameba e mettersi gli occhiali al primo disturbo.
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Lascia le lenti a contatto vicino al lavandino
un parassita nella cornea la rende quasi cieca
IL GIORNALE.IT - Angelo Scarano - Gio, 21/05/2015 - 13:16 - C'è un parassita della cornea che può rendere cieco chiunque. Lo sa bene Jessica Greaney, studentessa 26enne dell'Università di Nottingham che è stata costretta a rimanere sveglia e con gli occhi spalancati per ventiquattr'ore consecutive.
Se non lo avesse fatto, il parassita le avrebbe "divorato" la vista.
Come ogni sera, la giovane aveva riposto le lenti a contatto nella soluzione accanto al lavandino del bagno. Si era però dimenticata di chiuderle, esponendole così
a elementi estranei. L'indomani, dopo aver messo le lenti a contatto, Jessica è stata subito sopraffatta da un violentissimo dolore all'occhio. Dal momento che le palpebre si erano gonfiate a dismisura, i medici hanno deciso di fare ulteriori analisi per capire di cosa si trattava. Solo così hanno potuto a stabilire che nel bulbo oculare della 26enne si era insinuata la acanthamoeba, un microscopico vermicello che si nutre della cornea.
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SECCHEZZA OCULARE : SINTOMI e RIMEDI

Secchezza oculare: quali sono i sintomi, le cause e i rimedi? Il disturbo è noto con il termine scientifico più preciso di "xerosi oculare". E’ una malattia che interessa l’occhio e che, in seguito ad un processo di degenerazione, determina una progressiva cheratinizzazione, arrivando a compromettere la visione. In sostanza si verifica una mancanza di secrezione di muco e una lacrimazione insufficiente. Tutto ciò non assicura il giusto grado di umidità all’interno dell’occhio.
Secchezza oculare: sintomi
I sintomi della secchezza oculare sono costituiti da una sensazione di fastidio, prurito ed infiammazione. Man mano che la malattia procede si avverte un affaticamento degli occhi, un bruciore e si ha difficoltà ad indossare le lenti a contatto.
Si manifesta inoltre un’ipersensibilità alla luce, un ispessimento della congiuntiva e un offuscamento della vista. Si ha la sensazione come di avere della sabbia dentro l’occhio.
Secchezza oculare: cause
Le cause della secchezza oculare sono rappresentate soprattutto da un’insufficiente lacrimazione. L’occhio secco si ha in sostanza quando mancano le lacrime. D’altronde le lacrime sono molto importanti per assicurare all’occhio il giusto grado di umidità e per proteggerlo dalle infezioni. In molti casi si manifesta una secchezza oculare notturna.
Ci sono dei fattori che entrano in gioco nella comparsa dell’occhio secco. Fra questi possiamo ricordare lo squilibrio della composizione delle lacrime, il diabete, le alterazioni della tiroide, la sclerodermia, la carenza di vitamina A, il lupus, GLI INTERVENTI LASER AGLI OCCHI PER ELIMINARE DIFETTI DI VISTA, l’alterazione delle ghiandole lacrimali, oltre alla sindrome di Sjögren.
Quest’ultima è una malattia infiammatoria cronica, che ha una base autoimmune. Consiste nella distruzione delle ghiandole esocrine, comprese quelle lacrimali.
Ci sono dei fattori di rischio che accentuano il problema: inquinamento, fumo, età avanzata e uso di alcuni farmaci, come medicine per la cura dell’acne, pillola anticoncezionale, antidolorifici, antistaminici e antidepressivi.
La secchezza oculare in gravidanza è diffusa ed è determinata dall’alto livello di estrogeni e di progesterone nel sangue.
Secchezza oculare: rimedi
I rimedi per la secchezza oculare sono costituiti dall’uso di sostituti lacrimali, come le lacrime artificiali monodose, che sono delle soluzioni utili per reidratare gli occhi. Queste sostanze possono essere usate anche a lungo, anche perché non contengono conservanti.
E’ importante anche adottare uno stile di vita adatto, bevendo ogni giorno molta acqua, ricorrendo ad un umidificatore d’aria, usando occhiali di ottima qualità per proteggere gli occhi sia dal vento che dal sole.
Inoltre è opportuno evitare di stare in luoghi a contatto con il fumo o con la polvere e cercare di mantenere bassa la luminosità dei monitor, come quello del computer.
Ci sono anche farmaci contro la secchezza oculare, a base di sostanze come il povidone, il fluorometolone, la nafazolina. Ci sono anche delle pomate per l’applicazione topica a base di paraffina, che servono per lubrificare l’occhio.
Nel caso in cui la "xerosi oculare" dipenda da infezioni batteriche si ricorre agli antibiotici.
Contro l’occhio secco sono utili anche alcune piante, come l’eufrasia e la camomilla, che servono ad idratare.
(Fonte : tantasalute.it)
Secchezza oculare: sintomi
I sintomi della secchezza oculare sono costituiti da una sensazione di fastidio, prurito ed infiammazione. Man mano che la malattia procede si avverte un affaticamento degli occhi, un bruciore e si ha difficoltà ad indossare le lenti a contatto.
Si manifesta inoltre un’ipersensibilità alla luce, un ispessimento della congiuntiva e un offuscamento della vista. Si ha la sensazione come di avere della sabbia dentro l’occhio.
Secchezza oculare: cause
Le cause della secchezza oculare sono rappresentate soprattutto da un’insufficiente lacrimazione. L’occhio secco si ha in sostanza quando mancano le lacrime. D’altronde le lacrime sono molto importanti per assicurare all’occhio il giusto grado di umidità e per proteggerlo dalle infezioni. In molti casi si manifesta una secchezza oculare notturna.
Ci sono dei fattori che entrano in gioco nella comparsa dell’occhio secco. Fra questi possiamo ricordare lo squilibrio della composizione delle lacrime, il diabete, le alterazioni della tiroide, la sclerodermia, la carenza di vitamina A, il lupus, GLI INTERVENTI LASER AGLI OCCHI PER ELIMINARE DIFETTI DI VISTA, l’alterazione delle ghiandole lacrimali, oltre alla sindrome di Sjögren.
Quest’ultima è una malattia infiammatoria cronica, che ha una base autoimmune. Consiste nella distruzione delle ghiandole esocrine, comprese quelle lacrimali.
Ci sono dei fattori di rischio che accentuano il problema: inquinamento, fumo, età avanzata e uso di alcuni farmaci, come medicine per la cura dell’acne, pillola anticoncezionale, antidolorifici, antistaminici e antidepressivi.
La secchezza oculare in gravidanza è diffusa ed è determinata dall’alto livello di estrogeni e di progesterone nel sangue.
Secchezza oculare: rimedi
I rimedi per la secchezza oculare sono costituiti dall’uso di sostituti lacrimali, come le lacrime artificiali monodose, che sono delle soluzioni utili per reidratare gli occhi. Queste sostanze possono essere usate anche a lungo, anche perché non contengono conservanti.
E’ importante anche adottare uno stile di vita adatto, bevendo ogni giorno molta acqua, ricorrendo ad un umidificatore d’aria, usando occhiali di ottima qualità per proteggere gli occhi sia dal vento che dal sole.
Inoltre è opportuno evitare di stare in luoghi a contatto con il fumo o con la polvere e cercare di mantenere bassa la luminosità dei monitor, come quello del computer.
Ci sono anche farmaci contro la secchezza oculare, a base di sostanze come il povidone, il fluorometolone, la nafazolina. Ci sono anche delle pomate per l’applicazione topica a base di paraffina, che servono per lubrificare l’occhio.
Nel caso in cui la "xerosi oculare" dipenda da infezioni batteriche si ricorre agli antibiotici.
Contro l’occhio secco sono utili anche alcune piante, come l’eufrasia e la camomilla, che servono ad idratare.
(Fonte : tantasalute.it)