VISIONE AL COMPUTER
I CONSIGLI PER UNA ADEGUATA EFFICIENZA VISIVA AL VIDEOTERMINALE
- Gli aspetti ergonomici e di postura da rispettare nell'uso del PC
Mobili appropriati ed un'adeguata posizione possono aiutare a prevenire la sensazione di fatica visiva e ridurre problemi come dolori del collo, della schiena, delle spalle e dei polsi.
- Utilizzare sedie con schienali regolabili in altezza che permettono un angolo busto-anca di circa 90° e un angolo al gomito di circa 95-100°.
- La tastiera, inclinata di 5-10°, e il mouse devono permettere alle mani e ai polsi di muoversi senza tensioni.
- Il centro dello schermo deve essere più basso di 20° rispetto alla linea di sguardo.
- La distanza degli occhi dallo schermo varia dai 35 agli 80 cm., in rapporto alle sue dimensioni in pollici (distanza in cm.= 4 x numero pollici schermo) e al problema visivo.
- Il testo da guardare deve essere collocato il più vicino possibile allo schermo per evitare a testa e occhi inutili movimenti e ridurre la frequenza dei cambiamenti di messa a fuoco.
- L'illuminazione dell'ambiente di lavoro
Le necessità d'illuminazione variano a seconda del tipo di lavoro e della disposizione della stanza; ecco alcune indicazioni :
- Dove si lavora al computer, il livello di illuminazione della stanza deve essere più basso, per lasciare allo schermo una luminosità da 3 a 4 volte più alta della luce ambiente.
- I caratteri dello schermo devono avere una buona definizione, una forma chiara e una grandezza sufficiente, l'immagine deve essere stabile e il contrasto tra caratteri e sfondo deve essere netto.
- Le luci riflesse sullo schermo devono essere ridotte al minimo, inclinando lo schermo di circa 10°. Le finestre e le altre fonti di luce devono essere poste lateralmente.
- Se necessario, usare schermature, tendaggi e quant'altro necessario per ridurre i riflessi sullo schermo del PC.
- Piccole interruzioni del lavoro riducono lo stress visivo.
Fare pause è importante, perchè il lavoro al computer richiede un'intensa concentrazione. Se possibile, il lavoro dovrebbe essere intervallato con brevi pause o alternandolo con altri lavori meno stressanti.
In alternativa, ogni 10 minuti distogliere lo sguardo dal PC e fissare un oggetto in lontananza per alcuni secondi.
- Una buona visione può non essere sufficiente al computer
Molti ritengono di avere una vista perfetta capace di svolgere diversi lavori come guidare l'auto o leggere il giornale senza l'aiuto di occhiali, ma un lavoro prolungato al PC può evidenziare annebbiamenti o stanchezza visiva anche a queste persone. Problemi visivi non rilevati in precedenza possono diventare fonte di fastidio al PC. Ciò si verifica perchè questo tipo di lavoro impone una richiesta visiva più specifica rispetto ad altri lavori. E' probabile che le ragioni dell'insorgenza di un fastidio visivo siano attribuibili a preesistenti condizioni visive anomale.
- Problemi visivi frequenti nel lavoro al computer :
- Presbiopia
Perdita della capacità di messa a fuoco di un oggetto vicino, legata al naturale processo di invecchiamento del cristallino che inizia fin dalla gestazione e che si manifesta di norma dopo i 40 anni. Possono diventare necessari occhiali per computer bifocali o meglio multifocali "office" : l'Ottico saprà consigliarVi la soluzione visiva più adatta.
- Astigmatismo
Caratterizzato da una anomala curvatura della cornea, provoca una visione annebbiata a tutte le distanze e quindi maggior fatica nella visione dello schermo. E' importante una correzione adeguata da usare solo al PC, se l'astigmatismo è di grado lieve; da usare invece a permanenza, se l'astigmatismo è di grado elevato.
- Disfunzioni visive binoculari e accomodative
Indotte da una scarsa coordinazione fra i due occhi e/o una scarsa efficienza accomodativa, causano annebbiamento, sdoppiamento dei caratteri e difficoltà di recupero della visione nitida nei passaggi tra tastiera, testo e schermo del PC.
L'Ottico e l'Oculista possono esaminare e consigliare la soluzione più idonea.
L'introduzione del PC ha portato un significativo cambiamento al nostro modo di vivere quotidiano. Ha ampliato l'efficienza sul lavoro e la velocità di esecuzione dei lavori, le possibilità di ricerca nello studio e di divertimento nel tempo libero. Ha però reso manifesti tanti piccoli difetti di vista che prima erano latenti.
- Disturbi più comuni
- Fatica oculare
- Visione annebbiata da lontano o da vicino
- Sensazione di tremolìo delle immagini
- Visione sdoppiata
- Senso di sabbia negli occhi
- Prurito e bruciore agli occhi
- Frequente perdita del segno quando si sposta lo sguardo dal testo da copiare
- Difficoltà a vedere nitidi gli oggetti lontani, dopo aver guardato per lungo tempo il PC
- Occhi troppo asciutti o troppo umidi
Tutti questi disturbi sono i sintomi di quella che viene chiamata "sindrome astenopica" .
_____________________________________________________________________
L' Albo degli optometristi è una organizzazione nazionale di professionisti ottici specializzati in Optometria , costituita nel 1974 ed esistente in quasi tutto il mondo.
- Gli aspetti ergonomici e di postura da rispettare nell'uso del PC
Mobili appropriati ed un'adeguata posizione possono aiutare a prevenire la sensazione di fatica visiva e ridurre problemi come dolori del collo, della schiena, delle spalle e dei polsi.
- Utilizzare sedie con schienali regolabili in altezza che permettono un angolo busto-anca di circa 90° e un angolo al gomito di circa 95-100°.
- La tastiera, inclinata di 5-10°, e il mouse devono permettere alle mani e ai polsi di muoversi senza tensioni.
- Il centro dello schermo deve essere più basso di 20° rispetto alla linea di sguardo.
- La distanza degli occhi dallo schermo varia dai 35 agli 80 cm., in rapporto alle sue dimensioni in pollici (distanza in cm.= 4 x numero pollici schermo) e al problema visivo.
- Il testo da guardare deve essere collocato il più vicino possibile allo schermo per evitare a testa e occhi inutili movimenti e ridurre la frequenza dei cambiamenti di messa a fuoco.
- L'illuminazione dell'ambiente di lavoro
Le necessità d'illuminazione variano a seconda del tipo di lavoro e della disposizione della stanza; ecco alcune indicazioni :
- Dove si lavora al computer, il livello di illuminazione della stanza deve essere più basso, per lasciare allo schermo una luminosità da 3 a 4 volte più alta della luce ambiente.
- I caratteri dello schermo devono avere una buona definizione, una forma chiara e una grandezza sufficiente, l'immagine deve essere stabile e il contrasto tra caratteri e sfondo deve essere netto.
- Le luci riflesse sullo schermo devono essere ridotte al minimo, inclinando lo schermo di circa 10°. Le finestre e le altre fonti di luce devono essere poste lateralmente.
- Se necessario, usare schermature, tendaggi e quant'altro necessario per ridurre i riflessi sullo schermo del PC.
- Piccole interruzioni del lavoro riducono lo stress visivo.
Fare pause è importante, perchè il lavoro al computer richiede un'intensa concentrazione. Se possibile, il lavoro dovrebbe essere intervallato con brevi pause o alternandolo con altri lavori meno stressanti.
In alternativa, ogni 10 minuti distogliere lo sguardo dal PC e fissare un oggetto in lontananza per alcuni secondi.
- Una buona visione può non essere sufficiente al computer
Molti ritengono di avere una vista perfetta capace di svolgere diversi lavori come guidare l'auto o leggere il giornale senza l'aiuto di occhiali, ma un lavoro prolungato al PC può evidenziare annebbiamenti o stanchezza visiva anche a queste persone. Problemi visivi non rilevati in precedenza possono diventare fonte di fastidio al PC. Ciò si verifica perchè questo tipo di lavoro impone una richiesta visiva più specifica rispetto ad altri lavori. E' probabile che le ragioni dell'insorgenza di un fastidio visivo siano attribuibili a preesistenti condizioni visive anomale.
- Problemi visivi frequenti nel lavoro al computer :
- Presbiopia
Perdita della capacità di messa a fuoco di un oggetto vicino, legata al naturale processo di invecchiamento del cristallino che inizia fin dalla gestazione e che si manifesta di norma dopo i 40 anni. Possono diventare necessari occhiali per computer bifocali o meglio multifocali "office" : l'Ottico saprà consigliarVi la soluzione visiva più adatta.
- Astigmatismo
Caratterizzato da una anomala curvatura della cornea, provoca una visione annebbiata a tutte le distanze e quindi maggior fatica nella visione dello schermo. E' importante una correzione adeguata da usare solo al PC, se l'astigmatismo è di grado lieve; da usare invece a permanenza, se l'astigmatismo è di grado elevato.
- Disfunzioni visive binoculari e accomodative
Indotte da una scarsa coordinazione fra i due occhi e/o una scarsa efficienza accomodativa, causano annebbiamento, sdoppiamento dei caratteri e difficoltà di recupero della visione nitida nei passaggi tra tastiera, testo e schermo del PC.
L'Ottico e l'Oculista possono esaminare e consigliare la soluzione più idonea.
L'introduzione del PC ha portato un significativo cambiamento al nostro modo di vivere quotidiano. Ha ampliato l'efficienza sul lavoro e la velocità di esecuzione dei lavori, le possibilità di ricerca nello studio e di divertimento nel tempo libero. Ha però reso manifesti tanti piccoli difetti di vista che prima erano latenti.
- Disturbi più comuni
- Fatica oculare
- Visione annebbiata da lontano o da vicino
- Sensazione di tremolìo delle immagini
- Visione sdoppiata
- Senso di sabbia negli occhi
- Prurito e bruciore agli occhi
- Frequente perdita del segno quando si sposta lo sguardo dal testo da copiare
- Difficoltà a vedere nitidi gli oggetti lontani, dopo aver guardato per lungo tempo il PC
- Occhi troppo asciutti o troppo umidi
Tutti questi disturbi sono i sintomi di quella che viene chiamata "sindrome astenopica" .
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L' Albo degli optometristi è una organizzazione nazionale di professionisti ottici specializzati in Optometria , costituita nel 1974 ed esistente in quasi tutto il mondo.
DONNE : IN UFFICIO OCCHIO ALLA VISTA
VEDERE BENE E' ANCHE UN FATTO DI POSTURA

Trascorriamo giornate intere davanti allo schermo del computer, l'illuminazione degli spazi in cui lavoriamo non è sempre ottimale, a volte indossiamo lenti a contatto per molte ore oppure la sera non abbiamo il tempo e la voglia di eliminare ogni residuo di trucco dal viso e dal contorno occhi. Queste cattive abitudini possono contribuire a mettere in pericolo il nostro benessere visivo e, ancora peggio, la salute della nostra vista. A tutto questo si aggiunge il fatto che non frequentiamo l'oculista e l'ottico con sufficiente costanza: anche se le donne sono più attente degli uomini, oltre la metà di loro non si prende cura in modo adeguato della propria vista.
Lo rivela una ricerca internazionale realizzata dall'Istituto YouGov, con il contributo del Gruppo Carl Zeiss Vision. Dall'indagine emerge che in generale il 61% della popolazione italiana, pari a circa 37 milioni di persone (uomini e donne), non si cura a sufficienza della vista. Ad esempio, solo il 41% delle donne si sottopone annualmente a un test della vista e un altro 32% lo fa ogni 2 anni, il 6% lo fa ogni 3 anni e il 21% non regolarmente. Va ancora peggio tra gli uomini: si controlla annualmente solo il 35% dei signori maschietti, mentre il 34% lo fa ogni 2 anni, il 9% ogni 3 anni e il 22% non regolarmente.
Analizzando le situazioni in cui le donne si dichiarano in difficoltà, spicca il 34% delle intervistate con problemi durante la lettura, il 25% durante la guida e nel prestare attenzione ai segnali stradali e il 37% con problemi a concentrarsi sui dettagli in lontananza. Inoltre il 49% sostiene di avere difficoltà quando cambiano le condizioni di luce, ad esempio nello spostarsi da un ambiente esterno all’interno e viceversa, e il 35% mentre lavora in ufficio e/o davanti allo schermo del pc. Un po' diversa è la situazione tra gli uomini, i quali si dichiarano in difficoltà per lo più al volante, mentre guidano di sera (37%) o in generale in auto (19%).
Eppure, per migliorare la situazione si può fare molto. Oltre a consultare lo specialista in modo regolare ed eventualmente indossare adeguate lenti correttive, occorre prestare particolare attenzione alle posture e all'illuminazione degli ambienti. Le regole d'oro da seguire in questo caso sono quattro:
1 - Controlla la posizione davanti al computer: L'altezza del monitor deve essere regolata in modo che il viso sia dritto e la linea di testo più alta sia all'altezza degli occhi.
2 - Controlla l'altezza del tavolo: bisogna sedersi dritti, in posizione rilassata, con le ginocchia e i gomiti ad angolo retto. La schiena deve essere contro lo schienale della sedia e i piedi ben appoggiati al pavimento.
3 – Mantieni una corretta distanza, variabile a seconda della dimensione del monitor. Da posizionare a circa 50 – 60 cm. In questo modo si previene affaticamento degli occhi.
4 - Controlla le condizioni di luce: il buio affatica la vista, mentre un ambiente luminoso e libero da bagliori rende la visione più confortevole. Il monitor deve essere posizionato ad angolo retto (sotto) rispetto alle fonti luminose come lampade e finestre.
5 - Controlla almeno una volta all'anno la vista e lo stress visivo.
Lo rivela una ricerca internazionale realizzata dall'Istituto YouGov, con il contributo del Gruppo Carl Zeiss Vision. Dall'indagine emerge che in generale il 61% della popolazione italiana, pari a circa 37 milioni di persone (uomini e donne), non si cura a sufficienza della vista. Ad esempio, solo il 41% delle donne si sottopone annualmente a un test della vista e un altro 32% lo fa ogni 2 anni, il 6% lo fa ogni 3 anni e il 21% non regolarmente. Va ancora peggio tra gli uomini: si controlla annualmente solo il 35% dei signori maschietti, mentre il 34% lo fa ogni 2 anni, il 9% ogni 3 anni e il 22% non regolarmente.
Analizzando le situazioni in cui le donne si dichiarano in difficoltà, spicca il 34% delle intervistate con problemi durante la lettura, il 25% durante la guida e nel prestare attenzione ai segnali stradali e il 37% con problemi a concentrarsi sui dettagli in lontananza. Inoltre il 49% sostiene di avere difficoltà quando cambiano le condizioni di luce, ad esempio nello spostarsi da un ambiente esterno all’interno e viceversa, e il 35% mentre lavora in ufficio e/o davanti allo schermo del pc. Un po' diversa è la situazione tra gli uomini, i quali si dichiarano in difficoltà per lo più al volante, mentre guidano di sera (37%) o in generale in auto (19%).
Eppure, per migliorare la situazione si può fare molto. Oltre a consultare lo specialista in modo regolare ed eventualmente indossare adeguate lenti correttive, occorre prestare particolare attenzione alle posture e all'illuminazione degli ambienti. Le regole d'oro da seguire in questo caso sono quattro:
1 - Controlla la posizione davanti al computer: L'altezza del monitor deve essere regolata in modo che il viso sia dritto e la linea di testo più alta sia all'altezza degli occhi.
2 - Controlla l'altezza del tavolo: bisogna sedersi dritti, in posizione rilassata, con le ginocchia e i gomiti ad angolo retto. La schiena deve essere contro lo schienale della sedia e i piedi ben appoggiati al pavimento.
3 – Mantieni una corretta distanza, variabile a seconda della dimensione del monitor. Da posizionare a circa 50 – 60 cm. In questo modo si previene affaticamento degli occhi.
4 - Controlla le condizioni di luce: il buio affatica la vista, mentre un ambiente luminoso e libero da bagliori rende la visione più confortevole. Il monitor deve essere posizionato ad angolo retto (sotto) rispetto alle fonti luminose come lampade e finestre.
5 - Controlla almeno una volta all'anno la vista e lo stress visivo.

I DISPLAY DEI P.C., DEGLI SMARTPHONE E DEI TABLET
ACCELERANO L'INVECCHIAMENTO DELLA RETINA
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Luce blu: una nuova ricerca americana mette in guardia sui rischi dell'abuso dei dispositivi elettrici. Aumentano la velocità con cui le cellule invecchiano.
I video dei p.c., dei tablet ma anche dei cellulari accelerano l’invecchiamento. Arrivano nuove brutte notizie per chi non riesce a staccarsi dai dispositivi elettronici. Stare a lungo davanti agli schermi che emettono luce blu influisce sulla qualità della pelle del viso, anche se si indossano gli occhiali anti luce blu. È questo in estrema sintesi il risultato di una nuova ricerca dell’Oregon State University, anche se al momento la sperimentazione è stata fatta solo sul modello animale.
Da tempo il mondo scientifico sta indagando sulle conseguenze dell’esposizione alle lunghezze d’onda blu prodotte dai diodi LED luminosi. Già diversi studi hanno stabilito come danneggiano le cellule del cervello e la retina, arrivando addirittura a incidere sulla durata della nostra vita.
Luce blu e danni alla salute: molti studi se ne sono già occupati.
In attesa però di uno studio clinico di lunga portata che verifichi gli effetti nel tempo dell’esposizione alla luce blu è meglio muoversi con cautela. Il primo consiglio resta quello di limitare l’esposizione di questi dispositivi il più possibile in generale, ma soprattutto nelle ore che precedono il sonno. Il problema infatti è che quando sono accesi, questi dispositivi emettono una luce blu, che è la stessa che dice al nostro cervello che dobbiamo svegliarci perché è mattina. Secondo la National Sleep Foundation americana la luce blu rallenta il rilascia di melatonina, l’ormone del sonno, più di qualsiasi altra luce. A volte però è difficile evitare di rispondere a messaggi anche nelle ore serali.
Luce blu: come difendersi.
Molti cellulari ormai dispongono del profilo serale, grazie al quale lo schermo cambia e vira verso tonalità più calde, in modo da filtrare la luce blu. Lo stesso accade per alcuni monitor di computer e tablet. Non si riesce però a bloccare tutte le radiazioni. In molti scelgono occhiali da vista capaci di filtrare le radiazioni. Esistono anche pellicole da applicare ai display che hanno la stessa funzione.
«In futuro potrebbero esserci telefoni che regolano automaticamente il display in base alla durata dell’utilizzo percepito dal telefono» ha detto Trevor Nash, autore principale della ricerca. «Questo tipo di telefono potrebbe essere difficile da realizzare, ma probabilmente avrebbe un grande impatto sulla salute».
Il nuovo studio sulla luce blu dei dispositivi elettrici.
La ricerca è stata svolta su un tipo particolare di moscerino, la Drosophila melanogaster, che viene spesso utilizzata nelle sperimentazioni grazie a meccanismi cellulari che condivide con altri animali, esseri umani inclusi.
I ricercatori guidati da Jaga Giebultowicz hanno analizzato la risposta di questi insetti a un’esposizione quotidiana di dodici ore alla luce a led blu.
I risultati della ricerca.
Il team ha scoperto che questa esposizione alle radiazioni accelera l’invecchiamento cellulare. I moscerini esposti a cicli giornalieri di 12 ore di luce blu e 12 ore di oscurità hanno avuto una vita più breve rispetto ai compagni tenuti nell’oscurità totale o alla luce con le lunghezze d’onda blu filtrate.
In particolare i moscerini avevano danni alle cellule della retina e ai neuroni cerebrali, con una ridotta capacità di movimento. Tutto ciò avveniva anche quando la luce blu non colpiva gli occhi.
L’importanza della luce naturale.
La luce naturale è fondamentale per il ritmo circadiano del corpo, perché stimola la produzione di ormoni e la rigenerazione cellulare. «Ci sono prove che suggeriscono che una maggiore esposizione alla luce artificiale è un fattore di rischio per il sonno e i disturbi circadiani» ha spiegato Giebultowicz. «Con l’uso prevalente dell’illuminazione a led e dei display dei dispositivi, gli esseri umani sono soggetti a quantità crescenti di luce blu».
Il parere degli esperti.
«La durata della vita umana è aumentata drammaticamente nel secolo scorso, poiché abbiamo trovato il modo di curare le malattie e allo stesso tempo abbiamo trascorso sempre più tempo con la luce artificiale» ha spiegato Eileen Chow, coautrice dello studio. «Poiché la scienza cerca modi per aiutare le persone a essere più sane e vivere più a lungo, progettare uno spettro di luce più salubre potrebbe essere utile».
FONTE: Aging and Mechanisms of Disease.
ACCELERANO L'INVECCHIAMENTO DELLA RETINA
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Luce blu: una nuova ricerca americana mette in guardia sui rischi dell'abuso dei dispositivi elettrici. Aumentano la velocità con cui le cellule invecchiano.
I video dei p.c., dei tablet ma anche dei cellulari accelerano l’invecchiamento. Arrivano nuove brutte notizie per chi non riesce a staccarsi dai dispositivi elettronici. Stare a lungo davanti agli schermi che emettono luce blu influisce sulla qualità della pelle del viso, anche se si indossano gli occhiali anti luce blu. È questo in estrema sintesi il risultato di una nuova ricerca dell’Oregon State University, anche se al momento la sperimentazione è stata fatta solo sul modello animale.
Da tempo il mondo scientifico sta indagando sulle conseguenze dell’esposizione alle lunghezze d’onda blu prodotte dai diodi LED luminosi. Già diversi studi hanno stabilito come danneggiano le cellule del cervello e la retina, arrivando addirittura a incidere sulla durata della nostra vita.
Luce blu e danni alla salute: molti studi se ne sono già occupati.
In attesa però di uno studio clinico di lunga portata che verifichi gli effetti nel tempo dell’esposizione alla luce blu è meglio muoversi con cautela. Il primo consiglio resta quello di limitare l’esposizione di questi dispositivi il più possibile in generale, ma soprattutto nelle ore che precedono il sonno. Il problema infatti è che quando sono accesi, questi dispositivi emettono una luce blu, che è la stessa che dice al nostro cervello che dobbiamo svegliarci perché è mattina. Secondo la National Sleep Foundation americana la luce blu rallenta il rilascia di melatonina, l’ormone del sonno, più di qualsiasi altra luce. A volte però è difficile evitare di rispondere a messaggi anche nelle ore serali.
Luce blu: come difendersi.
Molti cellulari ormai dispongono del profilo serale, grazie al quale lo schermo cambia e vira verso tonalità più calde, in modo da filtrare la luce blu. Lo stesso accade per alcuni monitor di computer e tablet. Non si riesce però a bloccare tutte le radiazioni. In molti scelgono occhiali da vista capaci di filtrare le radiazioni. Esistono anche pellicole da applicare ai display che hanno la stessa funzione.
«In futuro potrebbero esserci telefoni che regolano automaticamente il display in base alla durata dell’utilizzo percepito dal telefono» ha detto Trevor Nash, autore principale della ricerca. «Questo tipo di telefono potrebbe essere difficile da realizzare, ma probabilmente avrebbe un grande impatto sulla salute».
Il nuovo studio sulla luce blu dei dispositivi elettrici.
La ricerca è stata svolta su un tipo particolare di moscerino, la Drosophila melanogaster, che viene spesso utilizzata nelle sperimentazioni grazie a meccanismi cellulari che condivide con altri animali, esseri umani inclusi.
I ricercatori guidati da Jaga Giebultowicz hanno analizzato la risposta di questi insetti a un’esposizione quotidiana di dodici ore alla luce a led blu.
I risultati della ricerca.
Il team ha scoperto che questa esposizione alle radiazioni accelera l’invecchiamento cellulare. I moscerini esposti a cicli giornalieri di 12 ore di luce blu e 12 ore di oscurità hanno avuto una vita più breve rispetto ai compagni tenuti nell’oscurità totale o alla luce con le lunghezze d’onda blu filtrate.
In particolare i moscerini avevano danni alle cellule della retina e ai neuroni cerebrali, con una ridotta capacità di movimento. Tutto ciò avveniva anche quando la luce blu non colpiva gli occhi.
L’importanza della luce naturale.
La luce naturale è fondamentale per il ritmo circadiano del corpo, perché stimola la produzione di ormoni e la rigenerazione cellulare. «Ci sono prove che suggeriscono che una maggiore esposizione alla luce artificiale è un fattore di rischio per il sonno e i disturbi circadiani» ha spiegato Giebultowicz. «Con l’uso prevalente dell’illuminazione a led e dei display dei dispositivi, gli esseri umani sono soggetti a quantità crescenti di luce blu».
Il parere degli esperti.
«La durata della vita umana è aumentata drammaticamente nel secolo scorso, poiché abbiamo trovato il modo di curare le malattie e allo stesso tempo abbiamo trascorso sempre più tempo con la luce artificiale» ha spiegato Eileen Chow, coautrice dello studio. «Poiché la scienza cerca modi per aiutare le persone a essere più sane e vivere più a lungo, progettare uno spettro di luce più salubre potrebbe essere utile».
FONTE: Aging and Mechanisms of Disease.